Raduno in Sicilia - 2/9 maggio 2009
“Pietro… Sai qual è il mio più grande cruccio, forse il mio più grosso dispiacere? Che quando saremo vecchi, quando avremo 80 anni e più, allora non saremo più in grado di guidare le nostre MG…”
Magari qualcuno di voi, pur appassionato come me e tanti altri, sorriderà a sentire queste parole. Siamo sulla nave di ritorno, ci siamo imbarcati a Palermo con il gruppo che è diretto a Genova, quindi molti stranieri e gli italiani del Nord Italia, mentre una buona fetta di partecipanti ha deciso di seguire Piero in Umbria e prolungare raduno e vacanza.
Chi mi sta parlando è sicuramente più giovane di me, avrà una cinquantina d’anni, barba e capelli grigi brizzolati, si chiama Werner Hofstetter, una splendida TC bianca interno nero, restaurata mi dice una prima volta nel 1970 e poi da lui nel 1988. Come quella del suo amico Ruedi Wild, che ne ha una nera interno rosso che sembra appena uscita dalla fabbrica, e vedere la passione e l’amore che ci mettono, e come le guidano, agili nelle mille curve che affrontiamo ogni giorno e a proprio agio in contrade sconosciute, per dirupi scoscesi e strade rivierasche come fossero auto con la tecnologia dei giorni nostri e con una padronanza invidiabile a sorreggerli e a condurli…
Ed è così anche per gli altri, per esempio Albert Hagdorn, che cattura la mia attenzione perché è al volante di una RV 8 guida a sinistra, una delle 8-10 convertite in left hand drive su un paio di migliaia costruite fra il 1992 e il 1995, il banco di prova con cui la Rover testò il mercato per la produzione della futura MGF.
E poi Dieter, il tedesco con la TC bicolore verde-avorio cycle wings che ho conosciuto sette anni fa proprio qui in Sicilia; Patrick Hagenaers, al volante di una NB four seater a 6 cilindri, forse la macchina più vecchia presente al raduno; Arnoux Jacobs, il belga che guida una minuscola J2 verde; Philip Quy, che si riconosce subito quando arriva per il rumore scoppiettante della sua PA blù e azzurra, e Hermann Poppensieker, il fortunato proprietario della TA Tickford old english white interno verde e tettuccio a tre posizioni stile “drophead” (a mio avviso la più bella vettura presente al meeting), un’auto prodotta in soli 252 esemplari fra il 1936 e il 1939 da Salmons and Sons che rivisitarono la TA e la TB originali costruite da Morris Garage in quegli anni pre-guerra. Ne sopravvivono poco più di un centinaio.
Non vorrei attardarmi a parlare di questi gioielli invece che del raduno, ma, al pari di una più contenuta “Mille Miglia” anche noi, con 62 macchine, siamo stati un piccolo museo intinerante – rigorosamente MG… – dell’automobile per più di una settimana, un serpentone che ha suscitato interesse e entusiasmo dovunque fra la gente calda e piena di umanità della terra di Sicilia. Dunque ritrovo a Civitavecchia il venerdì di tutti quanti i partecipanti, per evitare disguidi e ritardi che l’arrivo a Palermo di più navi potrebbero provocare, quindi tutti insieme sin da subito, ci si ritrova con i vecchi amici e c’è tutto il tempo per farne di nuovi… Ecco un altro motivo importante, dopo la passione e l’aspetto turistico, da quando frequento questo… pazzo mondo delle auto storiche e delle MG, una ventina d’anni, si può dire che la maggioranza degli amici che frequento oggi appartengono a questo universo, e che la più parte delle conoscenze fatte si è trasformata in amicizia vera che si è rinsaldata nel corso degli anni.
La traversata è tranquilla e l’indomani tutti freschi e riposati si parte per la prima tappa, Cefalù. Bellissimo Duomo, cittadina con vie e piazzette caratteristiche che vengono “inondate” dalla nostra rumorosa carovana. Ristorante all’aperto con vista, primo appuntamento gastronomico da ricordare e poi di nuovo in sella per salire sul promontorio che ci porta a Tindari, città fondata da Dionisio, il tiranno di Siracusa, dove visitiamo il Santuario dedicato alla Madonna Nera, che ospita una Maria con il Bambino scolpita in legno, considerata apportatrice di grazie e miracoli.
Scendiamo a Portorosa all’Hilton e il grande spazio antistante l’hotel a malapena riesce a contenere tutte le nostre adorate vecchiette… Dopo la cena ci prepariamo per la giornata di mare che ci aspetta la domenica, un tour delle Eolie – con un battello a nostra esclusiva disposizione – che ci porterà su ben quattro delle sette isole.
Dapprima Vulcano, dal Dio Romano che gli ha dato il nome, che è quella che francamente mi piace di meno: qualcuno fa il bagno in quella sorta di acqua calda curativa (i fanghi) che in me suscita peraltro in senso di… ritrosia? Poi si va a Lipari, e qui in pullman facciamo il giro completo dell’isola prima del pranzo sopra la cittadina in un luogo che domina tutta l’isola. Terza viene Panarea, piccolissima, è quella che mi piace di più e anche la più famosa, perché frequentata dai vip del mondo dello spettacolo. Viottoli che si intersecano fra loro, piccoli negozietti, camere in affitto e minuscoli hotel, peccato il tempo, ci si ferma poco, è sicuramente un posto dove tornare. A Stromboli possiamo invece rilassarci, ricordando la celebre pellicola di Roberto Rossellini ‘Stromboli terra di Dio’ e visitando il borgo in attesa della cena sul battello sperando di poter scorgere la colata lavica… Ma la nebbia e le nubi basse ci impediranno di vedere alcunché. Faccio mente locale e mi viene in mente il secondo episodio di un altro film, molto più recente, ‘Caro Diario’ di Nanni Moretti, ambientato tutto alle Eolie, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli e Alicudi…
Purtroppo al ritorno il dio delle acque non ci è propizio e becchiamo un tempo assai brutto, mare grosso e si balla parecchio, sembra che Nettuno ce l’abbia proprio con noi!
Siamo a lunedì, ci aspettano i monti Nebrodi e la suggestiva cittadina di Montalbano Elicona, con la visita al Castello di Federico II di Aragona, annoverata fra uno dei più bei borghi d’Italia. Facciamo poi sosta a Randazzo, città di origine medioevale ai piedi dell’Etna che conta monumenti di interesse storico e artistico quali la Chiesa di San Nicola, il Palazzo Reale (Casa Scala) e il Museo Archeologico Vagliasindi. Trasferimento a Francavilla di Sicilia per il pranzo e poi nel pomeriggio tutti ai Giardini Naxos – dove pernotteremo due giorni – per un po’ di relax…
Martedì ancora cultura e cinema protagonisti per la visita al centro di Savoca, dopo esserci inerpicati dal litorale su strade di montagna nelle quali le nostre MG danno il meglio di sé. Visitiamo il noto Museo di Arte Contadina e la chiesa di San Nicolò, davanti alla quale vennero girate alcune scene de “Il Padrino”, come il seguito del matrimonio di Michael. Famoso è anche il bar dove Al Pacino incontra il padre della sposa, interpretata da Kay Adams, che riporta al suo interno molte foto dell’evento; Francis Ford Coppola girò a Savoca e a Forza d’Agrò – che ci ospiterà di lì a poco per un sontuoso pranzo a base di pesce – pressoché tutte le parti del film riprese in Sicilia.
Il piatto forte della giornata è però il pomeriggio con la visita a Taormina, città d’arte – il Teatro Romano, il Duomo, il Palazzo Corvaja – e di spettacolo, per la presenza continua di celebri attori, registi e anche esponenti del mondo politico, ma soprattutto perché sede del premio cinematografico ‘David di Donatello’. L’auspicata cena a Villa Nelson, costruita proprio dall’ammiraglio inglese, ci viene “scippata” da una repentina vendita della stessa poche settimane prima del nostro arrivo, peccato, in compenso il ristorante che ci ospita è proprio accanto alla porta di ingresso del centro storico…
Il mercoledì mattina è dedicato alla visita dell’Etna. Fatichiamo un po’ a liberarci del traffico fino a Santa Venerina e Zafferana, ma poi le strade che ci conducono a 2000 metri sono davvero sinuose e da puro divertimento di guida. C’è da coprirsi per la bassa temperatura e si pranza al Rifugio Sapienza, in una cornice ambientale davvero suggestiva, nubi basse, nebbiolina, resti di lava e di eruzione un po’ dappertutto. Pomeriggio in discesa verso Santa Tecla, dove avremo cena e pernotto, passando per Nicolosi e Trecastagni. Ma c’è il tempo per una visita in pullman a Catania, e vai di cannoli… C’è qualcuno che questa settimana ne ha fatto quasi indigestione! Anche qui arte, cultura e cinema: il Teatro Massimo Vincenzo Bellini, la cattedrale di S. Agata, tantissimi monumenti, la Via Etnea e… una quindicina di film girati con la città a far da sfondo alle pellicole, come il celeberrimo “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli.
Gli ultimi due giorni siamo di stanza a Caltagirone, la città della ceramica, molti fanno l’ultimo shopping e c’è la gara di abilità. C’è una scalinata su cui inerpicarsi la cui altezza è scoraggiante, ma all’arrivo là in alto la soddisfazione di una splendida vista panoramica. La cena del giovedì si svolge nella bellissima Tenuta del Nanfro, con prodotti tipici siciliani, musiche e balli folkloristici caratteristici di questa terra. Il venerdì si va a Piazza Armerina e la Villa Romana del Casale è davvero uno dei highlights del raduno. Forse dimora di Massimiano prima e di Massenzio poi, ricca di mosaici, dipinti e di… storia, di vita vissuta, anche se non è del tutto certo che sia stata una dimora imperiale. La visita è impreziosita dall’illustrazione molto letteraria e ricca di riferimenti culturali, storici e artistici della nostra guida, che riesce a farci gustare appieno la mattinata suscitando il nostro interesse calandoci nei tempi in cui qui ogni angolo, ogni spazio aveva una storia da raccontare. Per il pranzo si prosegue per Nissoria, si mangia all’aperto nell’azienda “Glorioso” che è sponsor della nostra manifestazione. Si prosegue poi per Nicosia dove ci attendono ancora una squisita ospitalità e tanto calore e folclore locale.
C’è qualche intoppo in questa giornata, e qualche ritardo: chi resta senza benzina, chi ha problemi elettrici, chi di motore… La cena di gala subisce una dilazione, c’è anche un po’ di stanchezza con cui fare i conti, ma è chiaro che gli imprevisti ci possono stare in un raduno così lungo e complesso da gestire, sono fisiologici… E per lo più dovuti proprio all’età delle nostre macchine e all’alto numero dei partecipanti. Ma Franco Vigna, il meccanico che è al nostro seguito – al volante di una VA Tourer pre-war a quattro posti da lui stesso restaurata – mi dice che guai grossi veri non ce ne sono stati, anche se l’ho visto lavorare parecchio, e tutti gli dobbiamo un plauso per la sua competenza e la sua schietta disponibilità.
Sabato, ultimo giorno, si va per le Madonie con sosta per il pranzo a Castellana Sicula, dove Chuck Patterson, californiano di San Francisco, mi gira sulla chiavetta un po’ di foto per gli articoli da mandare alle riviste… Sì, vi sembrerà incredibile, ma c’era anche un americano al nostro raduno, con una B roadster bianca guidata dalla francese Jaky Zanzi. A Palermo ci aspetta la visita a un antico palazzo vicino al porto e… l’ultima cena a base di prodotti tipici, così gustosi che qualcuno se ne porta un po’ sulla nave.
Il commiato è quasi commovente. Partono tutti quelli che si imbarcano per Napoli e noi che abbiamo la nave più tardi a fargli da ali di folla per i saluti. E’ davvero un brivido, ogni auto che se ne va con il suo equipaggio gli applausi, la nostalgia e l’idea che purtroppo è tutto finito… No, è solo un arrivederci, perché credo che ci saranno tutti – e quanti di più! – a Gabicce a metà maggio l’anno prossimo, sarà l’MG European Event of The Year e forse Fabio dovrà chiudere le iscrizioni a un certo numero di macchine, ricordo un anno addirittura 170!!!
Non so bene cosa voglia fare Piero per il prossimo incontro, forse il Peloponneso, io ho sempre insistito con lui per Sardegna 2, perché quella vacanza in MG del 2004 fu indimenticabile, e vorrei proprio che quella magia, quei paesaggi, quel mare, come è accaduto quest’anno per la Sicilia, potessero ricrearne l’atmosfera e il pathos che tutti credo abbiamo gustato appieno... Insieme all’amicizia, all’emozione e alla voglia di stare insieme con vecchi e nuovi compagni di viaggio, vecchi e nuovi amici che vivono, con noi, liberi, insieme, coltivando la nostra stessa grande passione.
Pietro Noè
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