May Flower - 6/10 giugno 2012
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Rally Les Duc de Bourgogne
Cari amici in MG,
gli amici lombardi ci avevano promesso un May Flower “STRANO”, inteso come diverso dal solito, perché non potevano certo prometterlo bello o bellissimo.
Peccare di immodestia era evidente e un chiaro rischio mancare l’obiettivo.
La realtà, invece, ha superato ogni aspettativa, almeno la mia, e la magnifica avventura vissuta dai partecipanti meriterebbe una penna migliore della mia per provare a trasmettere, almeno in parte, le profonde emozioni di questi giorni.
Di solito nelle impressioni che traggo dai nostri eventi tralascio la cronaca perché quella, nonostante i normali intoppi che a volte occorrono ( eccome se occorrono!!..) alle nostre magnifiche vecchiette, si svolge nella maggior parte dei casi secondo i ritmi previsti dal programma a disposizione di ognuno.
Io invece per tratto ed abitudine guardo alle persone ed alle loro impressioni ed emozioni.
Ed in questi giorni abbiamo vissuto tutto quello che un Viaggio fatto in auto d’epoca può significare: entusiasmo, riso, godimento, felicità, stanchezza, amicizia, difficoltà, passione e anche pianto.
Di quest’ultimo vorrei parlarvi in chiusura delle mie riflessioni.
Torniamo a noi: che bella che è la Borgogna!!
La varietà del paesaggio, la bellezza di luoghi, città e paesini, le strade panoramiche, il mare di verde. Dappertutto si ode una voce lontana che giunge dal medioevo.
Ad ogni tappa e ad ogni appuntamento ci siamo arricchiti e la curiosità di scoprire cosa ci aspettava lungo il cammino montava ogni giorno di più.
Direi che nella prima parte della manifestazione ha goduto maggiormente il corpo grazie alle fantastiche ed abbondanti degustazioni e bevute del favoloso vino locale, nella seconda è stata l’anima ad essere maggiormente appagata grazie all’atmosfera ed al richiamo di luoghi cari agli antichi cristiani, ai templari ed ai crociati.
In particolare al paesino di Vezelay ed alla sua spoglia quanto magnifica abbazia si lega il ricordo che porterò con me indelebile di questi giorni speciali.
Ancora commosso provo a raccontarvene: arrivati molto stanchi da un lungo e bellissimo percorso molti di noi hanno rimandato la meritata doccia tonificante per compiere l’ultimo sforzo di giornata, quello di salire verso la sommità del paese dominata dalla stupenda abbazia da dove, si dice, è partito Riccardo Cuor di Leone per la seconda crociata.
Arrivando alla spicciolata ognuno di noi ha preso posto in ordine sparso tra i banchi perché era in corso la celebrazione della messa.
Quando il sacerdote ha chiamato la pace ognuno di noi ha abbandonato il proprio posto vagando per la chiesa per scambiarci affettuosi e sentiti segni di pace e di comunione fraterna a testimonianza di un legame che va oltre alla semplice condivisione della passione per vecchie automobili.
Proprio in quel momento, inoltre, ci siamo accorti che tutti i frati e le suore, alcuni giovanissimi, che fino ad allora avevano intonato canti gregoriani e suonato una musica celestiale avevano abbandonato l’altare per scambiare un gesto di pace con ognuno dei presenti.
In quel momento ho provato un’emozione talmente forte che è sfociata in un intimo pianto, non certo triste ma di felicità profonda.
La felicità che provo ad avere amici come voi.
Grazie Angelo, grazie Arturo, grazie Michele, grazie Federico per tutto quello che avete fatto.
Questo May Flower pone l’asticella molto più in alto rispetto al solito perché la sua durata, la sua complessità e alla fine la sua riuscita possono sembrare una fuga in avanti nella gestione delle manifestazioni del club.
Ma noi sappiamo che non sarà così perché che sia per un giorno, per un week end o un periodo maggiore, per noi l’importante è vivere liberamente.
E soprattutto……insieme.
Evviva noi, evviva la MG.
Un caro saluto.
Giovanni Tesauro
…..DOVE ABBIAMO VISSUTO IL CONTRASTO
4 – 10 giugno 2012
Verde, azzurro e grigio …. natura, cielo e terra: i colori della Borgogna.
Grandi ricchezze, mai ostentate, povertà rurali vissute dignitosamente, culture e tradizioni tramandate pazientemente, modernità proposta con elegante discrezione . Le persone della Borgogna.
Luoghi di culto cristiani che convivono a fianco di quelli pagani. Un contrasto rimasto in perfetto equilibrio nei secoli. L’architettura vissuta tramite l’anima e l’interiorità.
Forti contrasti rimasti immutati, nonostante il passare delle generazioni …
Questi miei appunti non vogliono essere né un articolo né un resoconto, cercherò di proporvi solo alcune emozioni. Naturalmente non potendo dilungarmi molto, raccoglierò solo quelle più significative....
Angelo, Arturo, Michele e Federico. Quattro moschettieri? Quattro sognatori? E perché non quattro moschettieri sognatori? Diciamo che tutto è iniziato con una sfida l’anno prima e potevamo forse farci vincere dalla paura di affrontarla? Quando mai ! ..
Otto mesi di preparazione, 5500 km percorsi nei tre sopraluoghi effettuati, almeno cento mail scambiate per i contatti, non abbiamo contato le telefonate, ma Tim e Vodafone ci hanno ringraziato e proposto un nuovo piano tariffario, una ventina di incontri serali tra noi quattro per mettere a punto le varie fasi .. etc, etc ... Che sudata! Poi arriva il momento e senti la solita e immancabile sensazione di aver dimenticato qualcosa ,inizia l’agitazione, l’adrenalina entra in circolo e ti pervade mente e corpo. Da quel momento non hai più tregua, ti senti addosso la responsabilità di tutto e di tutti. Sapevo per esperienza che avrei ricevuto decine di richieste dagli amici partecipanti e che, a differenza dei meeting Nazionali, dove tutti sono più tranquilli e si possono arrangiare, la distanza, il fatto che sei in un’altra Nazione e molti di noi non parlano francese, avrebbe complicato le cose e per questo senti di dover ancor più di diffondere sicurezza e calma. E mi sono chiesto: come li calmerò se io stesso sono così agitato? Poi sono bastati i loro sorrisi racchiusi in sguardi fiduciosi e mi è passato tutto. Ti senti un po’ capobranco, pronto a difendere e a risolvere, Gli altri tre moschettieri presenti, organizzati, carichi e pronti al via. Ci siamo!! Da quel momento vivi il meeting.
Dovevano essere sei giorni di meeting, almeno il programma era stato preparato così, poi, cominciano ad arrivare le prime telefonate, un classico degli ultimi giorni che precedono la partenza. Mi aspettavo le solite disdette dell’ultimo momento, quelle terribili, che ti compromettono molto lavoro e che ti fanno impazzire per coordinare, disdire e riorganizzare il tutto. E invece no! Non arrivano disdette ma richieste di allungare il meeting! Ciao Angelo, senti io arriverei un paio di giorni prima a Courmayeur, pensi sia possibile? Organizzi qualcosa? Ciao Angelo, io al rientro mi fermerei una giornata a Morgex, posso? Meraviglia! Così di seguito almeno venti telefonate. Conclusione, per quasi tutti il meeting diventa di otto giorni. Tanto lavoro in più, ma tanta soddisfazione ..
Avevo detto niente descrizione del meeting nel suo svolgimento, solo scrivere delle emozioni più sentite, piccoli flash vissuti. Quindi inutile raccontarvi quello che è stato, quello che abbiamo visto, quali intoppi abbiamo avuto e risolto. D'altronde con tre collaboratori come Arturo, Michele e Federico, non poteva andare male nulla .. Avevamo pianificato proprio tutto. Sapevamo anche che per un paio di giorni sarebbe piovuto e così è stato! Certo non ci aspettavamo tutta quell’acqua da diluvio universale, ma anche questa è stata una bella esperienza da ricordare. Comunque, anche in quelle condizioni, solo un po’ di ritardo pomeridiano, ma nessun disperso! A Beaune, dopo l’acqua presa, mi accorgo di non aver più voce. Mio Dio! Ho una serata da condurre! Noi del team, ci eravamo divisi i compiti, a me spettava introdurre il meeting, dare il benvenuto, descrivere il programma del giorno seguente, presentare gli ospiti. Che faccio? Veramente nel panico. Dalla mia gola poteva uscire solo un lieve sussurro rantoloso, ci voleva un aiuto! Federico è seduto al mio fianco, da quel momento diventerà la mia voce. Con tanto di traduzioni in francese. Ho sussurrato al suo orecchio frasi scomposte per tutta la sera, lui, da bravo traduttore, paziente e tollerante, ha condotto per me la serata, il mio portavoce ce l’ha fatta! Anche senza voce avevo trovato il modo di “ rompere”. Vi avevo avvisato che sarebbe stato difficile zittirmi! Il giorno dopo, il peggiore dei temporali, visibilità dieci metri e grandine . Ora sono guai!: la fila si scompone e ci sono alcuni gruppi dispersi. Io sono in uno di questi, con Vittorio Bolla, Bernhard Rehitofer e il fidato meccanico Giulio Ponzi. Riusciamo a lanciarci sotto un fienile, purtroppo il tetto può riparare solo metà delle nostre auto. Le nostre navigatrici, sono nervose e molto fradice, noi piloti impavidi non ci spaventiamo e da bravi cavalieri abbiamo sfoderato velocissimamente gli ombrelli per riparare… le nostre dame?? Ma no, la prima cosa da difendere dalla grandine era il posteriore delle auto rimasto allo scoperto, non curandoci delle signore … Quando si dice essere cavalieri !!! Giorno a seguire. Incontro Bernhard a colazione,che mi racconta: ieri Giulio ha risolto un grosso problema all’auto di Vasone, praticamente in 20 minuti gli ha rifatto il motorino di avviamento! Molto bene! Poi continua: la mia auto in 30 annen non si è main fermaten! ( notare “ en” finale tutto Tedesco sulle parole .. ). Che dire, quando uno se le tira!! le sfighe arrivano!! Infatti, il mattino, tutti in moto meno l’auto di Bernhard … Non parte! Galleggiante bucato! Giulio e Eric, per favore partite e cercate un saldatore a Digione! Quest’auto deve partire con tutti noi! E così è stato! Grazie Giulio per questa nuova magia! Naturalmente, la sera tutta la satira è stata per Bernhard. Caro Bernhard, erano 20 anni che tutti nel Club aspettavamo questo momento! Benvenuto nel club di quelli che: “ogni tanto mi fermo anch’io” Maledizionen alla sfighen”, dice lui !! Andiamo avanti. L’indomani, bel tempo e percorso nel mezzo di una campagna dolcissima,dove ogni tanto spuntano paesini rimasti immutati nel tempo, immaginate il colore dei prati verde smeraldo disseminati di tranquille e paciose mucche bianche al pascolo che alzano la testa al nostro passaggio e osservano incuriosite il passaggio di questi strani animali MG colorati e rumorosi, ma che passano e vanno, lasciandole imperturbabili al loro lento pascolare. Ci fermiamo per il pranzo a Semur an Auxois: puro medioevo!! Nella vecchissima “osteria”, dove la regola è la diversità, seggiole diverse, tavoli diversi, posate diverse, bicchieri diversi, muri scrostati, tovaglie a quadrettoni e pulizia accettabile, ci accolgono Madame Farfan e figlia. Il menu è straordinariamente “antico”e ben collaudato. Il locale ha ricevuto molte citazioni sulla stampa locale, e la Madame, con orgoglio mostra le foto e il premio che ha vinto nel 2010 con il miglior tiramisù di Francia. Un dolce a base di Epoisses, un formaggio molto, molto puzzolente … Per farci preparare questo dolce ho dovuto porgere per ben due volte le guance a Madam e figlia che ci hanno spiaccicato un bacio a testa …… bacio al sapore di “Epoisses” il cui persistente puzzo mi ha stordito per il resto della giornata. Non fate della facile ironia, chi ha visto Madame Farfan avrà notato la stazza e soprattutto lo smagliante sorriso a zero denti !!!!! Ma che sacrifici deve fare un buon direttore!?!
Arriva la sera, siamo a Vezelay, paesino inserito nel patrimonio dell’Unesco insieme con la sua famosa cattedrale di chiara fattezza templare. Parcheggio e visita libera al meraviglioso paese. Ore 18:00, succede qualcosa di straordinario, nonostante fossimo sparsi un po’ ovunque, ognuno per conto suo, chi a far shopping, chi in enoteca ad assaporare un calice di vino, ci ritroviamo attirati inconsciamente come da una calamita verso la cattedrale, si lascia quello a cui eravamo intenti e dopo 10 minuti e ci ritroviamo tutti in chiesa come se una, tanto silenziosa quanto forte voce misteriosa ci stesse chiamando. Stanno celebrando la Messa pomeridiana. Tutti noi ci ritroviamo tra i banchi di legno, di fronte un altare spoglio e semplice, i due sacerdoti dietro, ai fianchi quattro monaci e lungo i fianchi del tempio, due ali di suore di ogni razza appartenenti dell’ordine di Gerusalemme. Sembrano Madonne! Anche per i colori e la fattezza dei loro abiti. Quello interno azzurro e dal capo scende un lungo mantello bianco che copre anche i sandali avvolgendole . Gli stessi colori raffiguranti la Madre in molti quadri del 500. Le Sorelle e i Fratelli, accompagnate da una musica dolcissima, diffondono canti gregoriani. E’ un’esplosione nell’interiorità. Tutti siamo immobili e persi nella cerimonia, la musica è avvolgente, i fumi d’incenso penetranti … Consacrazione del Corpo di Cristo e Comunione, molti di noi vanno a ricevere l’Ostia consacrata e da li a poco lo scambio dei segni di pace. Le Sorelle e i Fratelli, scendono dall’altare e si dirigono verso di noi, ci porgono le mani come in un abbraccio fraterno scambiando il segno di pace. I canti proseguono, mi giro e noto che molti di noi hanno gli occhi umidi, i volti sono radiosi, adoranti e rivolti verso l’alto. Tutto è estasi e pace ... La sera a cena, si sentono commenti su questa celebrazione e tutti, dico tutti, ne sono rimasti toccati ! Per me e credo per molti di noi, uno dei più bei momenti del meeting!
Una cosa tengo ancora a dirvi, questa trentina di equipaggi, affiatati, consolidati e disposti a sorridere anche agli imprevisti, per noi organizzatori, sono stati un “ Gruppo” fantastico! Quello che mi sentirei di augurare a tutti i Direttori. Ci tengo a citarli e a ringraziarli per quello che ci hanno dimostrato : la simpatia, l’allegria, la comunanza e l’amicizia rivoltaci, sono state vere profonde emozioni. Ci sarebbero ancora molti momenti vissuti da descrivervi, ma il mio racconto diverrebbe troppo lungo. Sotto queste righe, ci sono le fotografie, saranno loro che testimonieranno i momenti più belli. Nonostante sia ancora tentato di continuare a scrivere, chiudo. Credetemi sulla parola! Questa volta, la fatica organizzativa iniziale è stata tanta, ma grande è stata la soddisfazione finale che ci ha uniti in una sorta di sincera fratellanza che, con Arturo, Federico e Michele, vorremmo vivere e condividere con tutti i soci del Club.
In Borgogna, questi emozionanti contrasti, chi è venuto li ha vissuti e chi vi andrà li vivrà …
Merci.
Angelo Bernardi