L'Abbazia di Vezzolano 30 settembre 2007
Raduno Regionale del Centro Regionale Piemonte
Ancora una volta il nostro Silvio nazionale (ovviamente non è il Berlusca ma l'Alberelli) ne ha combinata una delle sue. Con lui non si puo' mai stare a poltrire, bisogna sempre avere la MG pronta a partire, perche' in pochi mesi lui ti inventa dei raduni in quantita' industriale, e sono tutti cosi' interessanti e ben organizzati che mi riesce difficile non partecipare, nonostante i 270 km da casa mia a Chivasso.
Stavolta il caro Silvio ci ha invitato nel Monferrato il 29/30 settembre e allora io e Gianna siamo andati, non con la mia solita B ma con la sua indomita Morris, reduce dalle fatiche del GP Nuvolari felicemente concluso, ma ancora smaniosa di farsi vedere in giro.
Per chi come me proveniva da lontano ed e' andato il sabato, era prevista la visita al laboratorio di opere d'arte della famiglia Nicola di Aramengo, una grande struttura piena zeppa di dipinti, tele, anche di enormi dimensioni, affreschi, sculture, cornici, opere su pergamena o tessuto, stucchi, lapidi e infine reperti egizi, sarcofaghi, mummie: non c'e' nulla per cui questa azienda non sia attrezzata; una cosa veramente superiore alle mie aspettative.
Ci accompagnava, insieme ai nipoti, il fondatore dell'impresa, un simpatico e arzillo 86enne prodigo di ricordi e racconti.
Ma la chicca finale della visita era nascosta sotto un grande telo grigio, l'unica opera che non aveva bisogno di restauro, una Fiat 130 in versione familiare in perfette condizioni, una fuoriserie costruita su richiesta per gli Agnelli e donata poi al sig. Nicola che aveva lavorato per la famiglia dell'Avvocato.
La mattina della domenica l'appuntamento era nel piazzale dell'Abbazia di Vezzolano, un antico monastero agostiniano, isolato in una verde valletta tutta ricamata dai famosi vigneti della zona; un insigne monumento di arte romanico-gotica introdotto da una chiesa che, oltre ai tratti caratteristici del 13' secolo, presentava un raro pontile (o jub?) su piccole arcate, recante in alto un lungo fregio a rilievi, tipico dell'influenza francese, per poi passare al pittoresco chiostro ornato da splendidi affreschi del 1300.
Eravamo circa 20 equipaggi, con la gradita intrusione fra le MG di alcune Morgan e Triumph.
Da segnalare pure la presenza dell'amico Urs da Lugano, che ci ha sorpreso ancora una volta con una spettacolare luccicante verde PB (ma come fanno le sue MG pre-war a non perdere mai una goccia d'olio?)
La naturale conclusione al ristorante ha suggellato felicemente questo raduno tra amici vecchi e nuovi, in quel clima di serenita' e cordialita' che scaturisce dalla condivisione di una passione come quella per le auto d'epoca in generale e per la Casa dell'Ottagono in particolare.
Grazie SILVIO, grazie MG CAR CLUB D?ITALIA!
Vanni Panizzi